...e quando fa caldo?
Inviato: martedì 11 luglio 2023, 18:46
Sappiamo tutto o quasi sull'abbigliamento utile per proteggersi dal freddo o dalla pioggia, ma dal caldo?
Intendo quello torrido, oltre i 35 gradi fino ai 45 o più di certe zone del mondo.
A mio parere è il frangente più duro da affrontare per un motociclista in viaggio.
Lo si può eludere cercando di viaggiare il più possibile nelle ore più fresche ma non si può sempre star fermi nelle altre che, in una normale giornata estiva, sono tante ( dalle 10/11 del mattino alle 5/6 del pomeriggio).
L'abbigliamento traforato è fondamentale, bisogna bere tantissimo, aiutarsi con qualche integratore salino ma credetemi, spesso non basta!!
Rischiando ci si può spogliare, certo, rimanere in maglietta e proteggersi dal sole che picchia forte con della crema solare ad alta protezione ( non manca mai nel mio set da viaggio) mani, braccia e viso ma non è "la soluzione", fa caldo uguale, a volte ci si sente un tacchino in un forno ventilato a cuocersi lentamente.
Tempo fa, in un negozio, era pieno inverno, mi lasciai incuriosire da un giubbotto refrigerante della Macna. La commessa, accortosi del mio interesse, mi propose di comprarlo ad un prezzo di realizzo. Era lì da molto tempo e non lo comprava nessuno. Mi feci convincere a prenderlo, oltretutto mancava alla mia "collezione" di abbigliamento moto. Tornato a casa lo sistemai nel mio bazar dimenticandomene praticamente subito dopo, per mesi.
Nello studio e nella ricerca dell'attrezzatura giusta da portare nel viaggio in Turchia e oltre dello scorso anno, lo trovai, ben nascosto, ancora nella sua confezione. Senza troppa convinzione decisi di portarlo, dopo tutto ingombrava pochissimo.
Qualche giorno dopo, nel tratto tra Kayseri e Malatya, alle 14 di un pomeriggio rovente, 42 gradi circa, dopo aver bevuto un paio di litri di acqua in poco tempo, fermandomi ogni quarto d'ora all'ombra, provato e sfinito, mi ricordai di lui...
Entrai nel bagno di quel distributore e cominciai a bagnarlo sotto un rubinetto. Lo indossai e con enorme sorpresa provai un sollievo, un benessere incredibile già da subito. Fu facile rimettermi la giacca traforata. Non vi dico poi quando sono ripartito! Sembrava di avere un climatizzatore in moto, fantastico! E sentire fresco lì si ripercuoteva su tutto il resto del corpo! Stavo benissimo! Mi dispiaceva solo un po' per la moto che di sicuro non capiva cosa era successo perché improvvisamente ricominciai a guidare con una buona lena e non mi fermai che dopo una buona ora per fare il "rabbocco". Per lei, poverina, non era cambiato nulla
In effetti come funziona: se bagnate una maglietta, l'acqua cola ( con l'ovvio fastidio) e si asciuga in un amen. In questo meraviglioso semplicissimo giubbetto ci sono delle celle che trattengono l'acqua molto più tempo e con l'azione dell'aria in moto si ottiene un refrigerio sorprendente.
Costa parecchio normalmente, magari usate il mio trucco, andatelo a contrattare in pieno inverno
Intendo quello torrido, oltre i 35 gradi fino ai 45 o più di certe zone del mondo.
A mio parere è il frangente più duro da affrontare per un motociclista in viaggio.
Lo si può eludere cercando di viaggiare il più possibile nelle ore più fresche ma non si può sempre star fermi nelle altre che, in una normale giornata estiva, sono tante ( dalle 10/11 del mattino alle 5/6 del pomeriggio).
L'abbigliamento traforato è fondamentale, bisogna bere tantissimo, aiutarsi con qualche integratore salino ma credetemi, spesso non basta!!
Rischiando ci si può spogliare, certo, rimanere in maglietta e proteggersi dal sole che picchia forte con della crema solare ad alta protezione ( non manca mai nel mio set da viaggio) mani, braccia e viso ma non è "la soluzione", fa caldo uguale, a volte ci si sente un tacchino in un forno ventilato a cuocersi lentamente.
Tempo fa, in un negozio, era pieno inverno, mi lasciai incuriosire da un giubbotto refrigerante della Macna. La commessa, accortosi del mio interesse, mi propose di comprarlo ad un prezzo di realizzo. Era lì da molto tempo e non lo comprava nessuno. Mi feci convincere a prenderlo, oltretutto mancava alla mia "collezione" di abbigliamento moto. Tornato a casa lo sistemai nel mio bazar dimenticandomene praticamente subito dopo, per mesi.
Nello studio e nella ricerca dell'attrezzatura giusta da portare nel viaggio in Turchia e oltre dello scorso anno, lo trovai, ben nascosto, ancora nella sua confezione. Senza troppa convinzione decisi di portarlo, dopo tutto ingombrava pochissimo.
Qualche giorno dopo, nel tratto tra Kayseri e Malatya, alle 14 di un pomeriggio rovente, 42 gradi circa, dopo aver bevuto un paio di litri di acqua in poco tempo, fermandomi ogni quarto d'ora all'ombra, provato e sfinito, mi ricordai di lui...
Entrai nel bagno di quel distributore e cominciai a bagnarlo sotto un rubinetto. Lo indossai e con enorme sorpresa provai un sollievo, un benessere incredibile già da subito. Fu facile rimettermi la giacca traforata. Non vi dico poi quando sono ripartito! Sembrava di avere un climatizzatore in moto, fantastico! E sentire fresco lì si ripercuoteva su tutto il resto del corpo! Stavo benissimo! Mi dispiaceva solo un po' per la moto che di sicuro non capiva cosa era successo perché improvvisamente ricominciai a guidare con una buona lena e non mi fermai che dopo una buona ora per fare il "rabbocco". Per lei, poverina, non era cambiato nulla
In effetti come funziona: se bagnate una maglietta, l'acqua cola ( con l'ovvio fastidio) e si asciuga in un amen. In questo meraviglioso semplicissimo giubbetto ci sono delle celle che trattengono l'acqua molto più tempo e con l'azione dell'aria in moto si ottiene un refrigerio sorprendente.
Costa parecchio normalmente, magari usate il mio trucco, andatelo a contrattare in pieno inverno