Islanda 96
Inviato: lunedì 27 maggio 2024, 12:21
Regalai a mio figlio la prima moto a 7 anni, una minimoto da fuoristrada che andava come una piccola bomba.
Gran bella scuola, con la sua prima XT partì per l'Africa con un gruppo di amici bresciani: Tunisia il primo anno, Libia il secondo.
Non volli mai interferire, i giovani devono imparare a cavarsela in moto come nella vita.
Poi venne l'Islanda e successe ciò che speravo: "Papà, perchè non vieni con noi?"
Comprai da un collega una XT 600 gemella della sua, accorciammo i rapporti e via in nave verso l'isola, noi in aereo da Milano.
Avevo quasi 52 anni, in compagnia di 5 pazzoidi poco più che ventenni, come fuoristradista ero un disastro, una moto in definitiva un po' troppo pesante.
Il sesto pazzoide, il più pazzoide di tutti, un ragazzo col compito di tuttofare su un Toyota 4X4: quando saliva in moto era bellissimo, sembrava volasse, sembrava viaggiare in assenza di peso.
Me la cavai con tre cadute, qualche sgorbio, un male ai polsi che se ne andò dopo due mesi (facevo il dentista, lavorare fu dura) ma fu un'avventura che mai potrò dimenticare.
Vidi poco dell'anello che gira intorno all'isola, in prevalenza interno, piste, guadi; vento, freddo bestiale, fame addirittura, era necessario fare incetta di cibo al mattino alla prima colazione e nasconderlo bene addosso, fino a sera lo stomaco era meno considerato del dare gas.
Mi resta il ricordo, stupendo, e alcune foto di infima qualità riunite nel breve filmato che segue.
https://www.youtube.com/watch?v=SDnhyjQlUd8
Gran bella scuola, con la sua prima XT partì per l'Africa con un gruppo di amici bresciani: Tunisia il primo anno, Libia il secondo.
Non volli mai interferire, i giovani devono imparare a cavarsela in moto come nella vita.
Poi venne l'Islanda e successe ciò che speravo: "Papà, perchè non vieni con noi?"
Comprai da un collega una XT 600 gemella della sua, accorciammo i rapporti e via in nave verso l'isola, noi in aereo da Milano.
Avevo quasi 52 anni, in compagnia di 5 pazzoidi poco più che ventenni, come fuoristradista ero un disastro, una moto in definitiva un po' troppo pesante.
Il sesto pazzoide, il più pazzoide di tutti, un ragazzo col compito di tuttofare su un Toyota 4X4: quando saliva in moto era bellissimo, sembrava volasse, sembrava viaggiare in assenza di peso.
Me la cavai con tre cadute, qualche sgorbio, un male ai polsi che se ne andò dopo due mesi (facevo il dentista, lavorare fu dura) ma fu un'avventura che mai potrò dimenticare.
Vidi poco dell'anello che gira intorno all'isola, in prevalenza interno, piste, guadi; vento, freddo bestiale, fame addirittura, era necessario fare incetta di cibo al mattino alla prima colazione e nasconderlo bene addosso, fino a sera lo stomaco era meno considerato del dare gas.
Mi resta il ricordo, stupendo, e alcune foto di infima qualità riunite nel breve filmato che segue.
https://www.youtube.com/watch?v=SDnhyjQlUd8