Viaggio di nozze tra Mesopotamia e antica Persia.
Inviato: domenica 31 marzo 2024, 17:24
Come si capisce dal titolo, questo viaggio e’ stato per noi la realizzazione di due sogni, sposarci e raggiungere l’Iraq e l’Iran, il tutto con la possibilità’ di viaggiare per un tempo maggiore del solito.
La data del matrimonio e’ il 4 giugno 2022, la partenza del viaggio invece 8 luglio.
L’emozione di partire dalla propria casa e’ qualcosa di speciale, la sensazione e’ proprio quella di lasciare la quotidianità’ e le comodità’ di tutti i giorni per affrontare un altra esperienza di vita, si esperienza di vita, cosi’ ci piace definire i nostri viaggi. La prima tappa saranno i laghi di Plitvice in Croazia.
Ci fermiamo 2 notti in un piccolo hotel della zona prenotato con anticipo visto il periodo di vacanze, sara’ la prima e unica volta che lo faremo nel viaggio.
I laghi sono bellissimi e valgono una sosta, ma fa tanto tanto caldo….
Ripartiamo la mattina dopo una colazione di fortuna fatta in camera direzione Srebrenica, e’ il 10 luglio e non sappiamo di essere arrivati proprio il giorno dell’anniversario del genocidio di stato, un genocidio di oltre 8000 ragazzi e uomini bosgnacchi (ovvero musulmani bosniaci), avvenuto nel luglio 1995 nella città di Srebrenica nei suoi dintorni, durante la guerra in Bosnia-Erzegovina.
Presenti migliaia di motociclisti, impossibile trovare da dormire ma, come sempre, e’ l’ospitalita’ di questi popoli a venirci incontro, una famiglia a cui abbiamo chiesto suggerimenti su dove dormire, ci offre un letto e la cena a casa loro.
Le tappe seguenti saranno Nis in Serbia dove passeremo la notte ed il giorno successivo Sofia, Bulgaria, non certo una delle capitali europee piu’ affascinanti, ma ordinata e vivibile.
Entriamo in Turchia, piu’ precisamente Edirne, qui la prima sensazione di cambiamento, abitudini, cibo ecc.
Il 17 e 18 luglio siamo a Pammukkale, stiamo visitando la zona piu’ turistica della Turchia, tanti turisti stranieri, non e’ quello che cerchiamo dal viaggio ma non potevamo tralasciare questo spettacolo, stessa cosa vale per i giorni seguenti a Goreme, stesso discorso, anche i prezzi non sono certo nella media di questo paese.
Il 21 luglio siamo a Sanliurfa (la bella Sanliurfa) la citta’ dei profeti, qui un altro step importante, non si trovano piu’ alcolici, le donne sono piu’ coperte e si percepisce una strana sensazione, difficile da spiegare.
L’ultima tappa turca sara’ Cizre, per raggiungerla si percorrono tanti chilometri costeggiando il confine siriano, delimitato da filo spinato che lo rende invalicabile, la sera troviamo un hotel, e’ bello, ci guardiamo in faccia e decidiamo che andrà’ bene anche se sara’ costoso, visto che, negli ultimi giorni siamo stati molto parsimoniosi nella scelta degli alloggi, chiediamo ed una camera matrimoniale con bagno colazione e garage per le moto ci costerà’ 16 Euro….i prezzi scendono drasticamente.
Mentre siamo a prendere questa decisione, dalla parte opposta alla strada, piu’ precisamente da un distributore di carburante, si avvicina un ragazzo e ci invita a salire dai suoi capi che hanno gli uffici sopra, perche’ ci vogliono conoscere ed offrirci da bere, dalla bevuta di Coca Cola rimarremo per cena ed oltre, quell’ospitalita’ per noi ormai sconosciuta in Italia
Dopo 2 notti passate qui, il 23 entriamo nel paese che piu’ ci “agita” l’Iraq e che ci fa prendere di mira sui social dai tanti viaggiatori da divano che ci ripetono di non lamentarci se ci dovesse succedere qualcosa.
Al netto dei commenti inutili la dogana e’ complicata, tanta gente ammassata e file lunghissime, anche se un poliziotto in borghese dopo averci visto ci fa saltare la fila con nostro grande imbarazzo, abbiamo chiesto di rispettare la coda come giusto che sia ma a volte e’ meglio non impuntarsi….
Ci metteremo comunque 4 ore per entrare in questo paese ricco di umanita’,dove per le donne non e’ obbligatorio il velo, da un lato persone gentilissime ma anche controlli militari molto severi, dove ad ogni Check Point ci registrano e ci ricordano di non fermarci per nessun motivo fino al controllo successivo.
Nei piccoli paesini incontrati lungo la strada facciamo piccole soste per dissetarci, la temperatura e’ sempre sopra i 45 gradi ed anche qui le persone incuriosite non ci lasciano mai ripartire con i brevi tempi previsti.
Amadiya, Arbil, Sulaymaniya, sono le tre principali citta’ che visiteremo in questa breve ma intensissima avventura irachena.
Il 25 luglio passiamo la dogana tra Iraq e Iran, qui utilizzeremo per la prima volta in vita nostra il Carnet de Passage, per la precisione entreremo dalla frontiera che porta alla citta’ di Marivan, il primo contatto con questo paese ed il suo popolo e’ qualcosa di unico, se gia’ eravamo stupiti dell’accoglienza dei paesi precedenti, qui e’ tutto moltiplicato all’ennesima potenza.
Ci fermiamo ad una rotonda di Marivan e veniamo circondati da almeno 50 persone, la nostra prima reazione e’ quasi di paura (provate ad immedesimarvi) ma capiremo presto che finche’ saremo in questo paese sara’ cosi.
Dopo averci invitato a cenare e a dormire da loro, chiediamo un hotel e senza nemmeno dirlo ci accompagnano loro.
Dobbiamo fare l’assicurazione per le moto, chiediamo al gestore dell’ hotel che ci indica dove andare (piu’ o meno alla rotonda precedente), non facciamo in tempo ad arrivare che lui si precipita per aiutarci nelle pratiche che si riveleranno abbastanza complicate, questo per farvi capire com’e’ questo popolo, conferma la avremo per tutti i 12 giorni che rimarremo in questo stato.
La benzina costa circa 15 centesimi di Euro al litro, quindi un pieno vi comportera’ una spesa di 3 Euro, sempre se qualcuno non paghera’ per voi!
Le tappe in Iran saranno principalmente tre, le citta’ di Shiraz, Yard ed Esfahan, qui la piazza principale vi lascerà’ senza fiato in particolare la sera, quando intere famiglie si ritrovano a condividere la cena seduti sui loro classici tappeti, non ci dilungheremo a spiegarvi la bellezza ed il fascino di tanta storia, non ne saremmo in grado.
L’ultima citta’ sara’ Tabriz ma servira’ solo come base per il giorno seguente dove entreremo in Armenia.
La dogana di Norduz si raggiunge tramite una stradina tutta dissestata sulle montagne, alla frontiera, noi ed un camionista ma ci metteremo diverse ore comunque, solo la compilazione del Carnet richiedera’ un ora…
La prima cosa che balza all’occhio una volta sul lato armeno, e’ l’atteggiamento dei militari, piu’ aperti e finalmente anche donne poliziotto naturalmente senza velo.
Usciti dalla dogana a pochi chilometri vediamo una moto ferma ad un incrocio, aguzziamo la vista e riconosciamo Maurizio, un viaggiatore italiano che sta facendo il percorso inverso, ci scambiamo le sim telefoniche e consigli utili per il proseguo.
Non abbiamo idea di cosa aspettarci da questo paese, il primo tratto sara’ sulle montagne che inevitabilmente ci porteranno sul fronte caldo del Nagorno-Karabakh, lo passeremo senza nessun problema e nessuna percezione di pericolo.
Nel mezzo, uno dei piu’ famosi monasteri di cui il paese e’ ricco, il monastero di Talev.
La strada che porta al lago Sevan e’ in buono stato al contrario del resto della rete stradale veramente dissestata, con buche che non solo possono provocare danni alle moto ma anche cadute.
Visitiamo Erevan la capitale, poco piu’ di un capoluogo di provincia medio in Italia per poi proseguire a nord direzione Georgia.
Di questo paese ci resta un ricordo di gente umili ed accogliente, anche se non offre molto rimarrà’ per sempre nei nostri cuori.
In Georgia entriamo il 12 agosto, dalla dogana Gogavan-Guguti e raggiungiamo Tiblisi, in questo caso la citta’ e’ una capitale di quelle che sono nell’immaginario comune, grattaceli e strade a piu’ corsie che l’attraversano ed i prezzi salgono a dismisura.
Rimarremo tre giorni, avremo cosi modo si sostituire olio e filtro alle moto da un ragazzo olandese che si e’ trasferito qui diversi anni fa e che ha un noleggio auto e moto.
Il 15 agosto ci alziamo, non abbiamo ancora deciso se provare ad affrontare la salita al famoso Abano pass nelle montagne del Caucaso oppure rinunciare, siamo qui, non sappiamo se ci ricapitera’ e ci facciamo coraggio, la salita e’ impegnativa per il fondo stradale e i dirupi che sono una costante, ci parliamo continuamente dagli interfoni e valutiamo se tornare indietro o proseguire, ma ogni km percorso fa si che aumenti la fiducia in noi e cosi’ raggiungiamo la vetta a 2900 metri, felici come non mai per quella che, viste le nostre capacita’ e’ un impresa!
Si puo’ proseguire e scendere dall’altro versante ma si dovrebbe comunque tornare indietro perche’ il paese alla base e’ praticamente sul confine russo, decidiamo cosi’ di ripercorre la strada a ritroso e fermarci a dormire con la tenda in un prato vicino al fiume visto in precedenza.
Siccome il giorno e’ di festa, ci sono ragazzi che si divertono come pazzi, ci offrono da bere e poi ci invitano a cenare con loro, dopo essersi assicurati pero’ che non fossimo russi…..
E’ ora di indirizzare le moto verso ovest, tappa a Gori, citta’ natale di Stalin poi raggiungiamo Mestia, anche questa zona montana nello Svaneti ha panorami imperdibili, incontrerete animali al pascolo che vi obbligheranno a soste forzate ma piacevoli vista la temperatura gradevole della montagna in piena estate.
La parte principale del nostro viaggio ci ha portato via qualche giorno in piu’ del previsto, cosi percorriamo il lato nord della Turchia in tre giorni saltando Istanbul, entriamo in Bulgaria e Romania dove percorreremo le famose strade conosciute dai motociclisti, la Transalpina e la Transfagarasan, senza pero’ incontrare nessun orsetto…
Ci togliamo lo sfizio di una visita al castello Dracula, veramente una tristezza e poi Ungheria con il lago Balaton dove dormiremo in tenda sulle sue rive ed in Slovenia al lago di Bled. Piano piano ci stiamo riabituando ai prezzi ed alla frenesia con cui dobbiamo convivere quotidianamente, cosi l’arrivo a casa non sara’ del tutto traumatico…o forse!
Cinquanta giorni di viaggio e circa 16000 km dopo termina un altra esperienza di vita.
La data del matrimonio e’ il 4 giugno 2022, la partenza del viaggio invece 8 luglio.
L’emozione di partire dalla propria casa e’ qualcosa di speciale, la sensazione e’ proprio quella di lasciare la quotidianità’ e le comodità’ di tutti i giorni per affrontare un altra esperienza di vita, si esperienza di vita, cosi’ ci piace definire i nostri viaggi. La prima tappa saranno i laghi di Plitvice in Croazia.
Ci fermiamo 2 notti in un piccolo hotel della zona prenotato con anticipo visto il periodo di vacanze, sara’ la prima e unica volta che lo faremo nel viaggio.
I laghi sono bellissimi e valgono una sosta, ma fa tanto tanto caldo….
Ripartiamo la mattina dopo una colazione di fortuna fatta in camera direzione Srebrenica, e’ il 10 luglio e non sappiamo di essere arrivati proprio il giorno dell’anniversario del genocidio di stato, un genocidio di oltre 8000 ragazzi e uomini bosgnacchi (ovvero musulmani bosniaci), avvenuto nel luglio 1995 nella città di Srebrenica nei suoi dintorni, durante la guerra in Bosnia-Erzegovina.
Presenti migliaia di motociclisti, impossibile trovare da dormire ma, come sempre, e’ l’ospitalita’ di questi popoli a venirci incontro, una famiglia a cui abbiamo chiesto suggerimenti su dove dormire, ci offre un letto e la cena a casa loro.
Le tappe seguenti saranno Nis in Serbia dove passeremo la notte ed il giorno successivo Sofia, Bulgaria, non certo una delle capitali europee piu’ affascinanti, ma ordinata e vivibile.
Entriamo in Turchia, piu’ precisamente Edirne, qui la prima sensazione di cambiamento, abitudini, cibo ecc.
Il 17 e 18 luglio siamo a Pammukkale, stiamo visitando la zona piu’ turistica della Turchia, tanti turisti stranieri, non e’ quello che cerchiamo dal viaggio ma non potevamo tralasciare questo spettacolo, stessa cosa vale per i giorni seguenti a Goreme, stesso discorso, anche i prezzi non sono certo nella media di questo paese.
Il 21 luglio siamo a Sanliurfa (la bella Sanliurfa) la citta’ dei profeti, qui un altro step importante, non si trovano piu’ alcolici, le donne sono piu’ coperte e si percepisce una strana sensazione, difficile da spiegare.
L’ultima tappa turca sara’ Cizre, per raggiungerla si percorrono tanti chilometri costeggiando il confine siriano, delimitato da filo spinato che lo rende invalicabile, la sera troviamo un hotel, e’ bello, ci guardiamo in faccia e decidiamo che andrà’ bene anche se sara’ costoso, visto che, negli ultimi giorni siamo stati molto parsimoniosi nella scelta degli alloggi, chiediamo ed una camera matrimoniale con bagno colazione e garage per le moto ci costerà’ 16 Euro….i prezzi scendono drasticamente.
Mentre siamo a prendere questa decisione, dalla parte opposta alla strada, piu’ precisamente da un distributore di carburante, si avvicina un ragazzo e ci invita a salire dai suoi capi che hanno gli uffici sopra, perche’ ci vogliono conoscere ed offrirci da bere, dalla bevuta di Coca Cola rimarremo per cena ed oltre, quell’ospitalita’ per noi ormai sconosciuta in Italia
Dopo 2 notti passate qui, il 23 entriamo nel paese che piu’ ci “agita” l’Iraq e che ci fa prendere di mira sui social dai tanti viaggiatori da divano che ci ripetono di non lamentarci se ci dovesse succedere qualcosa.
Al netto dei commenti inutili la dogana e’ complicata, tanta gente ammassata e file lunghissime, anche se un poliziotto in borghese dopo averci visto ci fa saltare la fila con nostro grande imbarazzo, abbiamo chiesto di rispettare la coda come giusto che sia ma a volte e’ meglio non impuntarsi….
Ci metteremo comunque 4 ore per entrare in questo paese ricco di umanita’,dove per le donne non e’ obbligatorio il velo, da un lato persone gentilissime ma anche controlli militari molto severi, dove ad ogni Check Point ci registrano e ci ricordano di non fermarci per nessun motivo fino al controllo successivo.
Nei piccoli paesini incontrati lungo la strada facciamo piccole soste per dissetarci, la temperatura e’ sempre sopra i 45 gradi ed anche qui le persone incuriosite non ci lasciano mai ripartire con i brevi tempi previsti.
Amadiya, Arbil, Sulaymaniya, sono le tre principali citta’ che visiteremo in questa breve ma intensissima avventura irachena.
Il 25 luglio passiamo la dogana tra Iraq e Iran, qui utilizzeremo per la prima volta in vita nostra il Carnet de Passage, per la precisione entreremo dalla frontiera che porta alla citta’ di Marivan, il primo contatto con questo paese ed il suo popolo e’ qualcosa di unico, se gia’ eravamo stupiti dell’accoglienza dei paesi precedenti, qui e’ tutto moltiplicato all’ennesima potenza.
Ci fermiamo ad una rotonda di Marivan e veniamo circondati da almeno 50 persone, la nostra prima reazione e’ quasi di paura (provate ad immedesimarvi) ma capiremo presto che finche’ saremo in questo paese sara’ cosi.
Dopo averci invitato a cenare e a dormire da loro, chiediamo un hotel e senza nemmeno dirlo ci accompagnano loro.
Dobbiamo fare l’assicurazione per le moto, chiediamo al gestore dell’ hotel che ci indica dove andare (piu’ o meno alla rotonda precedente), non facciamo in tempo ad arrivare che lui si precipita per aiutarci nelle pratiche che si riveleranno abbastanza complicate, questo per farvi capire com’e’ questo popolo, conferma la avremo per tutti i 12 giorni che rimarremo in questo stato.
La benzina costa circa 15 centesimi di Euro al litro, quindi un pieno vi comportera’ una spesa di 3 Euro, sempre se qualcuno non paghera’ per voi!
Le tappe in Iran saranno principalmente tre, le citta’ di Shiraz, Yard ed Esfahan, qui la piazza principale vi lascerà’ senza fiato in particolare la sera, quando intere famiglie si ritrovano a condividere la cena seduti sui loro classici tappeti, non ci dilungheremo a spiegarvi la bellezza ed il fascino di tanta storia, non ne saremmo in grado.
L’ultima citta’ sara’ Tabriz ma servira’ solo come base per il giorno seguente dove entreremo in Armenia.
La dogana di Norduz si raggiunge tramite una stradina tutta dissestata sulle montagne, alla frontiera, noi ed un camionista ma ci metteremo diverse ore comunque, solo la compilazione del Carnet richiedera’ un ora…
La prima cosa che balza all’occhio una volta sul lato armeno, e’ l’atteggiamento dei militari, piu’ aperti e finalmente anche donne poliziotto naturalmente senza velo.
Usciti dalla dogana a pochi chilometri vediamo una moto ferma ad un incrocio, aguzziamo la vista e riconosciamo Maurizio, un viaggiatore italiano che sta facendo il percorso inverso, ci scambiamo le sim telefoniche e consigli utili per il proseguo.
Non abbiamo idea di cosa aspettarci da questo paese, il primo tratto sara’ sulle montagne che inevitabilmente ci porteranno sul fronte caldo del Nagorno-Karabakh, lo passeremo senza nessun problema e nessuna percezione di pericolo.
Nel mezzo, uno dei piu’ famosi monasteri di cui il paese e’ ricco, il monastero di Talev.
La strada che porta al lago Sevan e’ in buono stato al contrario del resto della rete stradale veramente dissestata, con buche che non solo possono provocare danni alle moto ma anche cadute.
Visitiamo Erevan la capitale, poco piu’ di un capoluogo di provincia medio in Italia per poi proseguire a nord direzione Georgia.
Di questo paese ci resta un ricordo di gente umili ed accogliente, anche se non offre molto rimarrà’ per sempre nei nostri cuori.
In Georgia entriamo il 12 agosto, dalla dogana Gogavan-Guguti e raggiungiamo Tiblisi, in questo caso la citta’ e’ una capitale di quelle che sono nell’immaginario comune, grattaceli e strade a piu’ corsie che l’attraversano ed i prezzi salgono a dismisura.
Rimarremo tre giorni, avremo cosi modo si sostituire olio e filtro alle moto da un ragazzo olandese che si e’ trasferito qui diversi anni fa e che ha un noleggio auto e moto.
Il 15 agosto ci alziamo, non abbiamo ancora deciso se provare ad affrontare la salita al famoso Abano pass nelle montagne del Caucaso oppure rinunciare, siamo qui, non sappiamo se ci ricapitera’ e ci facciamo coraggio, la salita e’ impegnativa per il fondo stradale e i dirupi che sono una costante, ci parliamo continuamente dagli interfoni e valutiamo se tornare indietro o proseguire, ma ogni km percorso fa si che aumenti la fiducia in noi e cosi’ raggiungiamo la vetta a 2900 metri, felici come non mai per quella che, viste le nostre capacita’ e’ un impresa!
Si puo’ proseguire e scendere dall’altro versante ma si dovrebbe comunque tornare indietro perche’ il paese alla base e’ praticamente sul confine russo, decidiamo cosi’ di ripercorre la strada a ritroso e fermarci a dormire con la tenda in un prato vicino al fiume visto in precedenza.
Siccome il giorno e’ di festa, ci sono ragazzi che si divertono come pazzi, ci offrono da bere e poi ci invitano a cenare con loro, dopo essersi assicurati pero’ che non fossimo russi…..
E’ ora di indirizzare le moto verso ovest, tappa a Gori, citta’ natale di Stalin poi raggiungiamo Mestia, anche questa zona montana nello Svaneti ha panorami imperdibili, incontrerete animali al pascolo che vi obbligheranno a soste forzate ma piacevoli vista la temperatura gradevole della montagna in piena estate.
La parte principale del nostro viaggio ci ha portato via qualche giorno in piu’ del previsto, cosi percorriamo il lato nord della Turchia in tre giorni saltando Istanbul, entriamo in Bulgaria e Romania dove percorreremo le famose strade conosciute dai motociclisti, la Transalpina e la Transfagarasan, senza pero’ incontrare nessun orsetto…
Ci togliamo lo sfizio di una visita al castello Dracula, veramente una tristezza e poi Ungheria con il lago Balaton dove dormiremo in tenda sulle sue rive ed in Slovenia al lago di Bled. Piano piano ci stiamo riabituando ai prezzi ed alla frenesia con cui dobbiamo convivere quotidianamente, cosi l’arrivo a casa non sara’ del tutto traumatico…o forse!
Cinquanta giorni di viaggio e circa 16000 km dopo termina un altra esperienza di vita.